Il sogno dell'acqua

Murale anamorfico

Su due pareti esterne dell’edificio bianco sito nell’area sud, già sede nell'estate 2023 dell'installazione "Ghiacciaio come casa", è stato dipinto un murale di oltre 100 mq dal titolo "Il sogno dell'acqua". L’opera, creata dall’artista bresciana Vera Bugatti, evoca la visione onirica di un ambiente acquatico abitato e vuole essere un omaggio a chi si prende cura dell’ambiente promuovendo la divulgazione della sostenibilità. Il pezzo è realizzato in anamorfosi e va osservato da un punto preciso (indicato a terra all’interno del parco) dal quale è possibile fruire correttamente della composizione. Guardando singolarmente le due facciate si nota infatti che i personaggi presentano delle strane deformazioni mentre raggiungendo il punto di osservazione li si ritrova nella giusta prospettiva.

Vera Bugatti. Classe 1979. Laureata in Lettere a Parma, lavora come bibliotecaria. Dal 2010 si dedica all’arte urbana, creando pezzi anamorfici su asfalto-parete e installazioni in luoghi abbandonati. Attiva dal 2008 ed esperta dello Street Painting anamorfico dal 2015, ha dipinto in Italia, Olanda, Francia, Germania, Irlanda, Croazia, Austria, Malta, Svezia, Danimarca, Bosnia ed Erzegovina, Portogallo, Spagna, Lettonia, Russia, Gran Bretagna, Bulgaria, Belgio, Stati Uniti, Messico, Emirati Arabi e India.
La sua opera è presente nei volumi: Sidewalk Canvas di Julie Kirk Purcell, Londra 2011; Street Art di Russ Thorne, Londra 2014; The Art of Chalk di Tracy Lee Stum, USA 2016; Street Art en Europe di Nath Oxygène e Brigitte Silhol, Parigi 2018; Designing graphic illusions, Cina 2019; SOLO Street Art di Alessio Vigni, Italia 2022; Street art by women di Diego Lopez, Barcellona 2023.
Considera l’Arte Urbana come una declinazione della sua poetica artistica, con costanti rimandi alla vivibilità del pianeta, ai turbamenti dell’uomo e ai temi sociali.

Poetica dell'opera

di Vera Bugatti

"La gestione delle risorse idriche è un tema fondamentale nel contesto dello sviluppo sostenibile. Nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sono richiamati diversi ambiti d’azione: accesso all’acqua, salvaguardia del capitale naturale, promozione di comportamenti responsabili. Obiettivi sacrosanti nei confronti dei quali provo un certo smarrimento pensando alle difficoltà che incontra ogni nostro tentativo di sostenibilità quando alla base ci sono ancora enormi disparità economiche, igienico-sanitarie e mancano in sostanza a molti i diritti di base. Un’opera didascalica o scientifica non sarebbe quindi stata nelle mie corde.

Ho voluto perciò affidarmi a una visione onirica, creando un ambiente acquatico (contemporaneamente marino, lacustre e fluviale) che attraversasse le due pareti dell’edificio per renderlo unitario attraverso un’opera anamorfica (deformata su entrambe le facciate). Questo spazio dall’atmosfera sospesa è abitato da due figure, un uomo anziano con una corona di corallo e una bambina riccioluta, appoggiati l’uno all’altra. Sono metafore. Il vegliardo barbuto dalla capigliatura folta pare un provato Poseidone, ormai lontano dalla forza della divinità ellenica. Ha perso il volto corrucciato, il fisico possente, lo sguardo impetuoso, il carro, il tridente. Pare dolente, preoccupato, giunge le mani (prega o accoglie, medesimamente titubante).

Accanto a lui la bambina tiene in braccio un polpo, proteggendolo. Ha lo sguardo alzato verso la luce mentre una tartaruga le passa proprio sopra la testa. Compaiono un cavalluccio marino, un pesce persico, una medusa. Qualcosa però non torna. Il vecchio ha i capelli fluttuanti, è effettivamente parte dei fondali, canta la sua desolazione guardandoci negli occhi. La bambina no, è come incastonata a lui ma i suoi riccioli non sono mossi dall’acqua, l’abito è fermo, lo sguardo vaga lontano verso la luce. È in una condizione impossibile, salda ma non statica, in un atteggiamento di attenzione e curiosità. Vuole essere un omaggio a chi si prende cura di tutto questo, con la caparbietà dell’infanzia (quando nulla è impossibile, anzi)."

Vera Bugatti

verabugatti.it


L'opera "Il sogno dell'acqua" rientra nel progetto "Pop the Science", organizzato da AmbienteParco all'interno del palinsesto Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, grazie al contributo del Comune di Brescia, ottenuto tramite il bando "Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023. Concessione di contributi a progetti culturali nel territorio cittadino".